Yahoo Italia: parlano i surfer originali - Nica Ventricelli
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- Creato Lunedì, 05 Settembre 2016 08:05
- Scritto da Fabrizio Maddalena
Alla fine, dopo anni e anni di annunci, rinvii e rilanci, la cosa è fatta: Yahoo, la prima vera Internet company della storia, è stata venduta a Verizon per la cifra "irrisoria" di 4.8 miliardi di dollari. Quello che non tutti sanno è che, quasi contemporaneamente, la sede italiana del colosso di Sunnyvale è stata chiusa, dopo diciotto anni di onorata carriera. Una buona parte dei professionisti italiani del Web è passata dagli uffici di Yahoo Italia che si occupavano non solo della raccolta pubblicitaria, ma anche dell'area editoriale del portale.
Prendendo spunto dall'articolo del New York Times che è andato a scovare i primi surfer di Yahoo (coloro cioè che avevano il compito di inserire i siti nella ormai mitica directory), ho pensato che sarebbe stato carino fare una cosa simile anche qui in Italia facendo qualche domanda a chi ha contribuito a creare la filiale locale e, di fatto, a dare un contributo fondamentale allo sviluppo di Internet in Italia. Certo, il mio blog non è il New York Times, ma…questa è un'altra storia…
Cominciamo con Nica Ventricelli, che è entrata in Yahoo Italia proprio nel 1998, anno in cui da Sunnyvale decidono di aprire una succursale nel bel Paese. Possiamo quindi dire che Nica ha partecipato alla creazione dell'ufficio locale di Yahoo quando questo era praticamente una start up e il numero dei dipendenti era inferiore a dieci…
Chi è Nica Ventricelli e di cosa si occupa attualmente?
Nica è una 40 and something un po’ millenial nella testa. Si occupa di sua figlia appena riesce e passa molto del suo tempo a Sky ora nel neonato Digital Hub. La sua passione lavorativa per assurdo è aumentata e, nonostante qualche oggettiva difficoltà, si occupa di intrattenimento – soprattutto format - ma anche di revenues. Ama molto il suo lavoro.
Yahoo! Italia è nata nel 1998. Tu in che anno sei entrata?
Nel settembre del 1998.
Qual è il primo ricordo legato al tuo ingresso in Yahoo! Italia?
Matteo Caraccia, che mi ha assunto. Un producer e una persona unica. Sopra le righe. Subito dopo il gruppo fantastico di cui mi sentivo già parte dopo mezz’ora e quello splendido ufficio in Via Brera 3.
Che ruolo avevi all’epoca? In cosa consisteva?
Ero una surfer. Mi occupavo di inserire i siti proposti dagli utenti o trovati in rete nella directory. Le mie aree di competenza erano Storia, Cultura, Letteratura e…sesso.
E in che anno sei uscita?
Settembre 2008. 10 anni esatti.
Mi racconti qual è stata l’evoluzione negli anni? Come hai vissuto dieci anni all’interno di questo colosso del Web?
La mia personale evoluzione da surfer a Producer e poi a PM, responsabile di News, Musica e Cinema. Per essere breve, da editoriale che ero ho imparato a gestire partnership e revenues. Ho vissuto benissimo. Adoravo il lavoro trasversale europeo, le call di aggiornamento e le conference internazionali.
Qualche aneddoto divertente o inedito che puoi raccontarci?
La festa per Yahoo! Launch – poi Yahoo! Musica – una serata unica. In cui ho conosciuto persone che di digital music capivano davvero e una location con delle fantastiche toilette a forma di uovo da cui non riuscivo ad uscire. London agli inizi del millenio.
Che differenza c’è tra il Web degli anni ’90 e quello del 2016?
In una parola? Interazione.
Cosa pensi della recente chiusura della sede italiana?
Un dispiacere. Non ne ho seguito bene le vicende economiche, ma credo ci si sia forse fossilizzati su modello di business che non poteva reggere. Certo, alcuni prodotti forti rimangono immortali, ma ho visto – dall’esterno – poco cambiamento e flessibilità. Quella che invece era la base dei primi anni.
E cosa pensi invece della recente vendita di Yahoo?
Karma. Destino. Scelte sbagliate una dopo l’altra e sempre mancato rinnovamento.
Sei rimasta in qualche modo legata a questo brand? Come?
Legatissima. Once Yahoo! Forever Yahoo!
A tuo parere cosa ha dato Yahoo ad Internet?
Il web non sarebbe quello che è oggi senza Yahoo! Ha dato le basi, anche dei social in un certo senso. Prodotti come Answers sopravvivono.
E cosa ha dato invece Nica ad Internet?
Quasi 16 anni della sua vita. Ed è ancora iperconnessa. Purtroppo o per fortuna.
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