Come eravamo (parte terza)
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- Creato Venerdì, 04 Luglio 2014 07:52
- Scritto da Fabrizio Maddalena
C’è un’attività che di tanto in tanto mi piace fare: andare su Internet Archive per vedere come eravamo. O, meglio, com’erano i siti più famosi della Rete al momento del lancio o semplicemente tanti ma tanti anni fa. Un po’ per nostalgia, un po’ perché mi piace studiare come si è evoluta Internet nel corso di questi anni in termini di accessibilità, usabilità e grafica.
Andiamo a vedere su cosa ho curiosato un paio di giorni fa…
RAI (1996)
Non pensavo proprio che la RAI avesse un sito già nel lontano 1996. All’epoca era ancora un “servizio sperimentale”, ma stiamo parlando di un periodo dove i siti Internet erano davvero pochissimi, Google non era ancora nato, Yahoo! aveva appena mosso i primi passi e YouTube non era nemmeno lontanamente all’orizzonte.
Il sito ha una struttura tipica per quegli anni: molto testo e poca grafica. Del resto l’ADSL era ancora sconosciuta e i modem a 56K andavano per la maggiore, quindi i siti dovevano essere forzatamente snelli e veloci da caricare.
Mediaset (2000)
Quattro anni dopo i siti hanno cominciato ad essere più moderni e la grafica comincia ad essere un componente rilevante. La struttura a doppia colonna (Area principale + Sidebar/Menù sulla sinistra) inizia ad essere quella preponderante. Inoltre su quasi tutti i siti appare il termine “on line” accanto al logo che faceva tanto Internet. Curiosità: la pubblicità sulla sinistra ci svela un sito dell’epoca che avevo completamente dimenticato: “Sold it il sito italiano di aste”, vissuto in un periodo in cui eBay Italia non aveva ancora debuttato.
Come sempre contro tendenza MTV che ci proponeva un sito sicuramente più “giovane” e graficamente fuori dagli schemi (dell’epoca!). Lo sviluppo orizzontale si sposa benissimo con la natura anticonformista della rete televisiva, che propone tre sezioni preponderanti in cui i termini in inglese imperano: news, specials e hot on line. Molta grafica, poco colore e i primi servizi di community che fanno timidamente capolino (“chat"). Curiosità: a sinistra si parla di “Nuovi brani da scaricare”…chissà se erano MP3 (Napster era già una star in Rete) o altro tipo di file!
Altra autorevole presenza "on line”, come sancito dal termine aggiunto accanto al logo ufficiale del più famoso giornale sportivo italiano. La grafica a tre colonne richiama la struttura di alcuni quotidiani disponibili in Rete all’epoca (ad esempio La Repubblica). La notizie principale merita una grossa foto a corredo che praticamente occupa tutta la colonna centrale, mentre la colonna di sinistra ospita il menù, come d’obbligo a quei tempi. A destra abbiamo le rubriche più importanti quali sondaggi, fantacalcio e servizi speciali. Certo che le strutture grafiche dei quotidiani on line sono cambiate davvero poco!
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